Storie di Miss – Adele

Ogni donna ha la sua storia, ed ogni storia merita di essere raccontata.

Adele Bava, 22 anni, di San Venanzio di Galliera (BO) – Studentessa di Giurisprudenzaadele

<< Il mio sogno è quello di diventare un magistrato, tuttavia la carriera in ambito giuridico non è la mia unica aspirazione.

L’idea di poter far parte del mondo dello spettacolo o della moda mi ha sempre stuzzicata. Purtroppo mi sono sempre sentita frenata nell’intraprendere questa strada a causa del mio corpo, non propriamente filiforme come quello delle modelle sulle copertine patinate delle riviste. Non vedevo alcuna speranza per ragazze come me.

Molte volte mi sono detta di essere capitata nell’epoca sbagliata, forse sarei dovuta nascere in un’epoca in cui le donne formose, prorompenti e curvy erano ritratte come emblema della bellezza femminile, così opere come La Nascita di Venere di Botticelli o La venere di Urbino di Tiziano sono diventate dei punti di riferimento e, in un certo senso, di consolazione per inculcare dentro di me il pensiero che la bellezza non per forza è sinonimo di magrezza. Le curve sinuose del corpo delle donne non devono essere viste come una colpa.

Il casting di Miss Italia Curvy è stato per me uno spiraglio di luce per poter cercare di realizzare uno dei miei desideri. Non posso nascondere che fin da bambina guardavo il concorso con ammirazione e stupore, pensando un giorno di potervi prendere parte, cosa che non mi sarebbe mai stata possibile se non grazie a questa meravigliosa categoria, della quale mi sento profondamente onorata di appartenere. Questa opportunità è stata una sfida con me stessa e un modo per sentirmi più apprezzata, soprattutto da me, che continuavo ad auto-discriminarmi.

Spesso mi sono chiesta cosa significhi per me il termine “curvy”, la conclusione a cui arrivo è sempre una: essere fiere di se stesse qualunque sia la forma del proprio corpo, amarsi continuamente, prendersi cura della propria fisicità senza deformare ciò che si è, ma rispettarsi, poiché noi donne non siamo tutte uguali, ma ognuna rappresenta una bellezza unica, che non è di certo il numero della taglia di un abito.

Fortunatamente esistono brand come Keyrà che ha fatto ciò di cui tutte noi donne abbiamo bisogno, ovvero ci ha comprese e capite, producendo dei vestiti che abbracciano la nostra “morbida abbondanza”.

La mia taglia oscilla tra la 44 e la 46, trovare indumenti che mi stiano bene non è un’impresa facile, oserei affermare che molti brand non esaltano per nulla le forme, ma bensì le mortificano. Ogni volta che ho intenzione di fare shopping, cerco di prepararmi psicologicamente: non sono sbagliata io, ma il concetto che tutte, donne e ragazze, possano essere paragonate ad un unico standard della taglia 38/40.

Non bisogna mai smettere di volersi bene ed essere i primi amanti di se stessi; spero di riuscire a dimostrare ciò anche ad altre in modo che, nel mio piccolo, possa essere una sorta di esempio. >>

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Adele Bava al primo casting di Curvy Miss Italia nello showroom Keyrà al Centergross (BO)

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